16 luglio 2013

Goma sotto attacco

Se avevamo bisogno di conferme a quanto ci raccontava sul posto una fonte (vedi il post qui sotto "Goma 2013. Neverending story"), ci stanno arrivando nel modo peggiore: tutto quanto ci aveva anticipato si sta puntualmente avverando. Da ieri si spara con armi pesanti alle porte di Goma. Si scontrano di nuovo le FARDC (le Forze Armate Congolesi) e l'M23, i cosiddetti "ribelli". La Monusco (missione Onu in RDC) dà man forte ai governativi. Mentre eravamo ancora a Goma, l'M23 aveva avvicinato alla città il suo quartier generale e nella città si respirava aria pesante, pesantissima. La psicosi dell'"ora ci attaccano". Poi per qualche giorno l'M23 era arretrato. Fino a tre giorni fa, quando ha ripreso le posizioni a Kibati, pochi km a nord di Goma, e da lì è iniziato lo scontro. Chi abbia iniziato non è dato sapere, visto che le parti si rimpallano la responsabilità. La battaglia di ieri a Mutaho è terminata a favore delle FARDC, che hanno respinto l'M23 a Kibati. Secondo un ufficiale sulla linea del fronte, se la Monusco non avesse insistito perché le FARDC non aumentassero la pressione, i combattimenti si sarebbero spostati verso Kibumba. Nel pomeriggio di ieri, una lunga fila di soldati si è spostata attraverso il centro città, fino alla grande barrière, la frontiera tra Goma (RDC) e Gisenyi (Rwanda), dove si sono posizionati. Segnale inquietante. E in tarda serata sono giunti in città anche i mezzi logistici del contingente malawita, parte della Brigata con mandato offensivo che è stata decisa nei mesi scorsi in appoggio alla Monusco. Secondo alcuni, l'attacco sferrato ieri dall'M23 sarebbe stato proprio in vista dell'arrivo del contingente malawita. Un po' come era stato a fine maggio, quando i ribelli avevano ripreso le ostilità pochi giorni prima della visita a Goma di Ban Ki Moon.

Nessun commento:

Posta un commento