Un caso esemplare

Quattordici anni di carcere e lavori forzati: questa la pena comminata a Steven Monjenza, 26 anni, e Tiwonge Chimbalanga, 20, “per atti contro natura e grave indecenza”. Il massimo della pena prevista dal codice del Malawi contro le relazioni omosessuali. Il magistrato, Nyakwawa Uisiwausiwa, ha motivato la sentenza con queste parole: “Vi ho inflitto una pena spaventosa in modo che i figli e le figli del Malawi siano protetti da gente come voi e che nessuno sia tentato di emulare quell’orribile esempio, contrario alla cultura e ai valori religiosi di questo Paese”.
I due giovani avevano infatti commesso un "reato" senza precedenti: alla fine del 2009 avevano organizzato una cerimonia pubblica durante la quale si erano simbolicamente sposati. Un atto di sfida, dunque, una disobbedienza e una rivendicazione coraggiose, di cui certo conoscevano le conseguenze.

Prima del verdetto, Tiwonge Chimbalanga aveva dichiarato dal carcere: “Io amo molto Steven e se la gente non mi dovesse dare la possibilità di amarlo e di vivere liberamente con lui, allora è meglio che io muoia qui in carcere. La libertà senza di lui non ha significato”.
E Steven: “Abbiamo fatto un lungo cammino insieme e anche se le nostre famiglie non sono felici della nostra condizione, non smetterò mai di amare Tiwonge”.

Commenta stamattina Michael Lapsley, presbitero anglicano sudafricano a cui un ordigno tolse una mano per la sua lotta antiapartheid: "od weeps for our beloved Mother Africa when today in Malawi two men who celebrated their love for each other and a commitment to a commited, faithful and exclusive relationship are given 14 years prison with hard labour. When will we stop persecuting people for daring to be their true selves - all beautiful in God's eyes."